Ipersensibilità al freddo che non passa
i problemi legali all ipersensibilità in seguito a trattamenti o ritrattamenti canalari possono essere frequenti.
La buona notizia è che nonostante per il paziente sia davvero molto fastidioso, non si tratta la maggior parte delle volte di problematiche durature nel tempo.
Da i pochi dati che ho mi sembra comunque una sensibilità dentale e non parodontale ( dei tessuti di sostegno).
Occorre solo verificare che le devitalizzazioni siano state eseguite correttamente con radiografie endorali.
Una volta che ti sei accertato di questo , evita cibi freddi / caldi per 3 settimane associando un antidolorifico ( prescritto dal medico ) al bisogno.
Grazie
Caro Signor Aldo, buongiorno. "brividi al freddo" mi auguro che voglia intendere sensibilità locale ai denti, al freddo e non "Brividi diffusi al coro come quando si ha la febbre che sale alta"! Se si riferisse ai denti, non li chiami brividi ma sensibilità al freddo (tipo scosse elettriche, per intenderci)! E' semplicissimo! Cerco di spiegarmi: Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. Tutto Qui! Nella Visita Clinica si fa una accurata Anamnesi per sapere le caratteristiche del dolore, se pulsante o no, se, continuo o no, da cosa è provocato etc etc etc! In ogni caso un "certo" dolore rientra nella norma se però ha caratteristiche ben precise che si valutano solo anamnesticamente e semeiologicamente! Ma in queste Cliniche è difficile che sappiano cosa sia la Semeiotica Medica applicata all'Odontoiatria :) ed è ancora più difficile che non estrapolino mai la bocca dal contesto dell'organismo intero perché bisogna avere basi di Clinica Medica non comuni per scoprire per esempio se ci fossero delle Sinalgie ossia dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o addirittura da altre parti dell'organismo! Tutto qui: le serve solo un bravo Parodontologo e Riabilitatore Orale (Protesi, Conservativa, endodonzia, Gnatologia, Parodontologia (per fare Visita parodontale e valutazione di eventuali tasche parodontali esistenti), in una unica Figura professionale (rara al giorno d'oggi) :)! Ma anche :( perché è tutta normalissima routine odontoiatrica, nelle "mani giuste"!
E veniamo alle sue attuali "sensazioni" : Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Le osteolisi periapicali non sono solo batteriche, però, ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale.Bisogna fare anche Diagnosi differenziale con le erosioni dello smalto, carie, Recessioni Gengivali, Parodontiti, Gengiviti, patologie Gnatologiche (lei per esempio ha i denti superiori posteriori piuttosto estrusi e gli inferiori intrusi con alterazione delle curve di compensazione di Spee, Wilson e Monson (sfera di) ) e probabilmente precontatti gnatologici in protrusione, lateralità e Relazione Centrica, ossia nella guida incisiva, canina e in massima retrusione possibile lungo il cosiddetto asse cerniera! Ma non entro nei particolari. Dico questo per farle capire che non si può fare Diagnosi via web e che una Visita Odontoiatrica Seria è molto meno Semplice di Quanto si possa Pensare o Immaginare ed ancor più la terapia!!! Ora spero che Lei e gli altri pazienti che mi leggessero, capiate che la Visita cosiddetta Gratis, non si può fare e chi la facesse, pubblicizzandola magari anche, per richiamare "le allodole", non darebbe certamente segno né di professionalità né di Cultura Odontoiatrica e Generale Medica! Spero di essere stato chiaro ed esaustivo. Cari saluti
Il mio sospetto clinico sulla natura dei suoi disturbi algici al freddo è legato al tipo di occlusione che si intuisce dalle foto: morso profondo, arcate "costrette" in un ingranaggio obbligato con pochissima libertà al movimento e tendenza al serramento cronico ( incosciente ovviamente ) che il suo sistema masticatorio in un certo senso le impone.
È bastato uno squilibrio di riposizionamento del vecchio ponte non più perfettamente alloggiato per innescare un ulteriore stress masticatorio ai denti di quel lato ( sia superiori che inferiori) rimasti vitali per innescare un ciclo stressogeno di carichi statici e dinamici che alla fine eccitano i recettori degli stessi denti che finiscono per rispondere anche a stimoli normalmente tollerati.
Se facesse anche solo i test termici a tutti i denti di sinistra sono certo che salterebbe fuori la verità.
E cioè che lei ha ragione.
Quindi credo, anche se non posso provarlo, che un riequilibrio masticatorio( nuovi provvisori ) ed un opportuno programma di desensibilizzazione le darebbero sollievo, seguiti da un definitivo ben progettato ed eseguito. Prima del definitivo la consiglio però di fare un attento esame dell'occlusione ed eventualmente valutare una terapia ortodontica di correzione dell'attuale occlusione, verso una nuova occlusione per così dire meno" ingabbiata".
Occorrerà pazienza e diligenza da parte sua è del dentista.
Se invece non fará nulla col tempo arriveranno altri guai, vista la scarsa capacità di compensazione del suo sistema masticatorio.
Non si spaventi ma cominci a riflettere ed agire di conseguenza.
Cordiali saluti.
Dentista Umbria, Terni
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Dentista Veneto, Verona
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